Nel calendario liturgico della Chiesa cattolica la Quaresima è il periodo che precede immediatamente la Pasqua e nella prassi odierna del rito romano ha la durata di 46 giorni, dal mercoledì delle Ceneri fino al Sabato Santo.
Essa comporta per i cattolici delle pratiche religiose: il digiuno, la penitenza, la preghiera più intensa e la pratica della carità. Questo periodo è caratterizzato dall’invito insistente alla conversione a Dio.
Il digiuno, al quale sono obbligati tutti i fedeli cattolici, ad esclusione delle domeniche, quindi per 40 giorni, fu introdotto nella Chiesa non prima del IV sec.. Si dice che questo periodo di digiuno ricordi il digiuno di Gesù ritiratosi nel deserto per 40 giorni (da qui Quaresima, dal latino quadragesima=quarantena). Ma di questo non ci sono testimonianze di questo, piuttosto il digiuno di 40 giorni nella prima parte dell’anno era un usanza comune tra gli antichi babilonesi, egiziani e greci, che probabilmente fu mutata in “cristiana”. Quindi, così come altri insegnamenti della cristianità, anche la Quaresima ha origini pagane.
Attualmente le prescrizioni sono molto meno rigide che non nel passato, ma anche nell’antichità l’uso non era uniforme e variava da comunità a comunità. L’elaborazione della disciplina penitenziale e della liturgia ad essa collegata fu più lunga, e solo nel VII sec. fu stabilito il numero delle “stazioni quaresimali” che i fedeli dovevano visitare.
Nella liturgia si omettono il Gloria e l’Alleluia; i paramenti hanno il colore violaceo, simbolo di penitenza. Il periodo della Quaresima era dedicato a preparare i catecumeni che nel giorno della Pasqua avrebbero ricevuto il battesimo e sarebbero stati ricevuti nella Chiesa.