Fino a pochi anni fa per riscaldare le case si sono usati legna e carbone e ancor oggi, nelle case di campagna, possiamo trovare gli antichi caminetti che ai nostri occhi ormai disabituati appaiono sotto una luce romantica e suggestiva. Ma, se consideriamo la loro scarsa praticità nelle case cittadine, apprezzeremo maggiormente gli impianti di riscaldamento.
Come funziona un impianto di riscaldamento?
L’impianto di riscaldamento domestico è costituito da una caldaia o da una pompa di calore, da una serie di tubi portanti e di caloriferi. Nella caldaia, posta nella parte più bassa della casa, una certa quantità d’acqua viene riscaldata e portata ad ebollizione. A questo punto l’impianto può utilizzare sia il vapore, sia l’acqua, entrambi portati, grazie al calore, a salire verso l’alto. Raramente viene utilizzato il vapore, di solito solo quando occorre riscaldare vaste superfici (edifici pubblici, stabilimenti ecc), poiché la sua difficoltosa gestione lo rende pericoloso e richiede un costante controllo da parte di operai specializzati. Nelle nostre case, dunque, nei tubi e nei caloriferi circola soltanto l’acqua.
Riscaldata nella caldaia, l’acqua sale verso l’alto, penetra nel termosifone e, scendendo lentamente nelle serpentine, cede gran parte del suo calore agli ambienti. Quando è giunta, alla fine della sua corsa, nella parte inferiore del termosifone, si è notevolmente raffreddata, allora, attraverso un tubo di uscita, ritorna alla caldaia, per tornare a riscaldarsi e, di conseguenza, a risalire di nuovo.