La cipolla è un vegetale e per tanto è costituita di cellule vegetali che al suo interno presentano composti formati da zolfo. La cipolla, come l’aglio, appartiene alla famiglia della Liliacee, originali dell’Asia centrale.
Il bulbo che accoglie e protegge il seme è ricco di sostanze nutritive. Quando si taglia il bulbo di cipolla queste sostanze sprizzano intorno e poiché contengono delle essenze molto volatili ed attive a base di zolfo, i loro vapori quando raggiungono gli occhi ne causano una fastidiosa irritazione. Quando tagliamo questo vegetale, si rompono le sue cellule e questo composto di solfuri soffre di una reazione chimica che lo trasforma in un gas volatile chiamato propilenossido. Tutto è causato nel momento in cui tagliamo la cipolla con il coltello, che fa liberare un enzima chiamato allinasi insieme ad un gran numero di composti di zolfo. Questi elementi che all’inizio erano in parti diversi, reagiscono l’un l’altro e creano quel “gas” che fa lacrimare.
Questo “gas” si libera nell’aria, raggiunge i nostri occhi, reagisce con l’umidità e si trasforma in acido solforico. Questo acido è la causa del bruciore e l’irritazione che proviamo quando tagliamo la cipolla. Di conseguenza, in virtù della reazione difensiva contro l’irritazione, le ghiandole lacrimali secernono le lacrime affinché facciano da scudo alla cornea contro l’attacco di questa sostanza estranea ed irritante.
Le ghiandole lacrimali reagiscono all’irritazione creando acqua per cercare di eliminare l’acido solforico presente nei nostri occhi. Piangere in questo caso è un bene perché è un meccanismo di difesa del nostro corpo per evitare che gli occhi si danneggino.
Nonostante questo noioso inconveniente, le cipolle sono molto utili all’alimentazione poiché, così come l’aglio, hanno proprietà diuretiche, antiscorbutiche, antidiabetiche e vermifughe.