Le imbarcazioni, fin dalla loro nascita, sono sempre state care al cuore dell’uomo: si pensi solo ai mondi nuovi che l’uomo ha scoperto servendosi di tale mezzo di trasporto, alle civiltà con le quali è venuto a contatto, alle enormi ricchezze che gli sono derivate dalla scoperta dell’America etc..
La discesa in acqua di un natante è quindi un avvenimento che ha sapore di magico. Per poter affrontare gli oceani, i navigatori hanno bisogno della sua mediazione; la loro vita è tutt’uno con quella dello scafo che li trasporta. Dunque è giusto che l’uomo imponga dei nomi amorevoli alle sue navi, quasi ad ingraziarsele.
Per questo motivo, momento del varo, i nuovi scafi e navi ricevono una sorta di battesimo. Non con un semplice spruzzo d’acqua, ma con una intera bottiglia di spumante o addirittura di champagne francese. Con questo rituale, viene fatto assaporare alla nave un po’ di alcol, prima di essere condannata al perpetuo contatto con l’acqua.
Spesso al varo di una nave si aggiunge la benedizione. La solennità della cerimonia è tale da conferire alla nave un prestigio che la mette al di sopra d’ogni altro mezzo di trasporto.