Il nero è il classico colore associato all’evento funesto della morte. Ma ovviamente non è sempre stato così e soprattutto anche al giorno d’oggi non è così per tutte le parti del mondo.
Ogni nazione infatti, ma soprattutto ogni cultura o religione affronta il tema della morte in modo diverso, e non si possono assolutamente generalizzare le varie tradizioni funebri che variano, anche profondamente, di latitudine in latitudine.
In Italia, in occasione di un funerale si tende a vestirsi di nero: dai familiari e parenti del defunto fino agli addetti alle onoranze funebri il nero è il colore funebre per eccellenza. Allora potremmo porre nuovamente la domanda in modo più corretto così: Perché il nero è il colore del lutto in Italia?
Perché il nero è il colore del lutto in Italia?
Come tutte le usanze, per capirle dobbiamo risalire alle origini. In questo caso torniamo indietro all’antica Roma, dove in caso di morte di una persona veniva vietato ai parenti di indossare vesti bianche, ornamenti e frequentare banchetti, tutte cose associate a momenti di gioia ed euforia. Era consuetudine quindi indossare abiti scuri, stole grigie o marroni inizialmente e poi con il tempo sempre più scure fino a diventare nere.
Questa usanza si è protratta nel tempo, fino ad arrivare nel periodo Medioevale, quando dalla Francia, le classi dirigenziali iniziarono a cambiare il colore del lutto, stravolgendolo completamente, si passò infatti dal nero al bianco. Si diffuse allora in molti paesi europei l’uso del bianco per l’elaborazione del lutto. Questa tipologia di colore non durò moltissimo, in quanto con l’avanzare della potenza militare Spagnola e le sue conquiste, si diffusero le tradizioni spagnole in merito, ovvero si tornò al nero.
Da quel momento ad oggi, in gran parte d’Europa si continua a considerare il nero il colore del lutto.
Ma quanto deve durare il lutto?
Anche in questo caso non esistono più oggi ferree regole in materia. Il famoso galateo funebre prevede sei mesi di lutto completo e tre di mezzo lutto per la morte del coniuge, dei figli o di un genitore.
Per le donne l’abbigliamento previsto sarebbe il seguente: vestito nero, borse, scarpe e guanti neri, calze velate nere, e privo di qualsiasi ornamento.
Naturalmente, come già detto, ai nostri giorni l’elaborazione del lutto è considerato, giustamente, una questione strettamente personale, ed ognuno ha il diritto di gestirlo nel modo che preferisce e più attinente alle proprie caratteristiche e al proprio modo di essere, senza pensar di dover giustificare a qualcuno il suo comportamento.